“Nel mare ci sono i coccodrilli. Storia vera di Enaiatollah Akbari ” il viaggio di un ragazzino afgano, Enaiatollah, ripercorso e raccontato da se stesso grazie all’incontro con lo scrittore Fabio Geda.La presentazione del libro si è svolta alla presenza dell’autore, sabato, 23 ottobre, presso le Scuderie di palazzo Gallone nel Comune di Tricase.Geda ha saputo ri-raccontare l’avventura di un ragazzino afgano, durata cinque anni, o forse più, un viaggio intrapreso per fuggire verso l’ignoto, ma sicuramente mosso dalla ricerca di un posto dove poter trovare la serenità e la speranza negatagli per il solo motivo di essere nato in un posto sbagliato nel momento sbagliato.

Il romanzo, ci spiega lo scrittore Geda, è frutto del suo saper ascoltare, una pratica che tutti dovremmmo riscoprire. Infatti, l’autore riprende i ricordi, i pensieri e le vicende vissute da Enaiatollah e ne rispetta le verità, lasciando intatto il racconto che – come afferma lo stesso scrittore – “si sono regalati a vicenda”!Ha moderato l’evento Klodiana Cuka, presidente dell’Associazione Integra Onlus e del Movimento Nazionale Nuovi Cittadini, la quale ha chiesto allo scrittore quale messaggio volesse lanciare attraverso il suo romanzo. Lo scrittore Geda ha risposto che dal romanzo non può venire fuori un unico messaggio, ma il messaggio da estrapolare dal racconto deve essere proprio di ogni lettore.L’intento che ha accomunato sia Geda che il giovane protagonista Enaiatollah è il voler fare del romanzo un racconto semplice e leggero, una storia di immigrazione che possa essere letta da tutti, anche e soprattutto dai ragazzi.

Lo stesso Enaiatollah si dice contento per il suo viaggio a lieto fine, ma quanti ragazzini come lui possono dire la stessa cosa? Per questo motivo il giovane protagonista non ha voluto soffocare i suoi ricordi e pensieri, ma sentito l’esigenza di esternarli attraverso le parole romanzate di Geda, in modo che la sua “odissea” a lieto fine potesse servire da esempio, l’esempio di un immigrato che, nonostante la disperazione, le difficoltà e le crudeltà è riuscito ad affrontatare l’incredibile viaggio con coraggio, raggiungendo il suo traguardo grazie, anche, all’umanità di persone incontrate durante il suo lungo cammino, le quali hanno saputo dargli solidarietà, aiuto e sostegno. Anche lui vorrebbe tanto essere di aiuto e sostegno, con il suo coraggio, e la sua forza di volontà per quella popolazione afghana dalla quale è dovuto fuggire tempo fa, e che ancora riversa in situazioni di crudeltà e sofferenza.

“Nel mare ci sono i coccodrilli”, vuole essere, per Enaiatollah, un romanzo-racconto che faccia riflettere sul trascorso della maggior parte degli stranieri che ogni giorno incontriamo, su ciò che hanno vissuto prima di stanziarsi nel Paese che li accoglie e una spinta verso la speranza di un futuro diverso e migliore.La presentazione si è conclusa con immagini, suoni, storie di “ordinaria migrazione” che hanno sottolineato il carattere ciclico del fenomeno delle migrazioni, ricordando che la valigia del popolo italiano non è stata diversa dalla valigia di immigrati che oggi ospitiamo e accogliamo. Una valigia piena di speranze, sogni, attese, drammaticità ma anche e soprattutto piena di coraggio.Un ringraziamento particolare va a Fabio Geda e al giovane protagonista Enaiatollah Akbari per questo profondo regalo di memorie e un rigraziamento va anche alle mediatrici interculturali Adele Zocco, Patrizia Maiorano e Federica Sillitti con il loro progetto “Sradicati” che hanno organizzato l’evento.La serata si è accesa anche con un bel dibattito avviato anche alla luce della ripresa degli sbarchi clandestini sul terriotorio salentino.

Determinante è stato l’intervento di Klodiana Cuka la quale ha affermato che le politiche migratorie non sono una problematica da affrontare soltanto a livelo locale o a livello nazionale, ma in un’ ottica organica europea. “Come immigrata e come presidente di Integra onlus, associazione onlus a tutela degli immigrati – ha spiegato la dott.ssa Cuka –  mi spendo da anni per valorizzare la figura del migrante e per far sì che la nostra società prenda coscienza dell’ “altro” come valore aggiunto e come risorsa, affinchè anche in Italia si affermi quel processo di valorizzazione che superi gli stereotipi e veda i soggetti migranti non più con diffidenza, ma con fiducia. “Sento l’Italia come la mia seconda Patria – continua la presidente di Integra – e credo fermamente sia necessario garantire una partecipazione attiva dei “nuovi cittadini” nella gestione delle problematiche interne del paese in cui vivono. Oggi, in coscienza, ritengo che i migranti siano pronti a prendere in mano il proprio destino e a contribuire alla sviluppo del Paese partecipando attivamente alla vita sociale e politica e dando il proprio apporto per trovare soluzioni che possano portare ad un rinnovamento proficuo  in materia di immigrazione”.

Apprezzabile è stato anche il contributo dell’ Amministrazione comunale di Tricase, nella persona dell’assessore alla Cultura, Nunzio Dell’Abate, e della Provincia di Lecce nella persona dell’ assessore alle politiche giovanili, Bruno Ciccarese.L’assessore Dell’ Abate ha ricordato don Tonino bello, il sacerdote della solidarietà che invitava i fedeli a credere ai propri sogni – specie quelli ad occhi aperti , mentre l’ assessore Ciccarese ha sottolineato che sono proprio i cittadini migranti i primi a credere nei sogni con la speranza nella propria valigia. 

L’ evento è stato fortemente voluto dal MNC – Movimento Nazionale Nuovi Cittadini, movimento nato per occuparsi dell’importanza sociale della persona, in quanto essere umano nella sua accezione più ampia, ed è stato fondato per risvegliare le coscienze assopite dell’opinione pubblica riguardo queste tematiche. Il progetto “Il pensiero MNC”, partito con una prima tappa salentina, ha, insomma, come obiettivo la promozione e la diffusione dell’editoria che vede protagonisti, sia come autori che come editori, i “Nuovi Cittadini”, pensatori multietnici e multiculturali.L’evento è stato promosso, inoltre, nell’ambito del Progetto “Ripartiamo da noi”, percorso di cui è Capofila Integra onlus e che è volto a diffondere la cultura d’impresa tra i giovani per favorire l’occupazione.

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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