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A volte credere a Babbo Natale fa bene, non soltanto ai bambini ma anche ai grandi. Per Haki Doku, Babbo Natale è arrivato in anticipo quest’anno, consegnandogli un preziosissimo dono di sostegno economico per il progetto Road To London 2012.

Road to London 2012 - Il sogno più grande del paralimpico albanese Haki Doku

Per lui Babbo Natale ha un nome, quello del professor Umberto de Matteis, Vice Presidente del Centro Studi Parlamento Della Legalità che insieme alla dottoressa Klodiana Cuka, Presidente della Integra Onlus, hanno contribuito a portare avanti il suo sogno sportivo.

Queste sono le parole di Haki Doku, in un intervista rilasciata per Albania News:
Da 4 anni ho messo a disposizione tutta la mia forza per riuscire a realizzare questo sogno paraolimpico, e credo che adesso siamo veramente molto vicini. Come ben saprete, non è facile partecipare ai giochi paraolimpici, serve una straordinaria preparazione fisica, oltre al sostegno economico. Con tutte le mie forze sto lottando per cercare di raggiungere questo obbiettivo, per realizzare i mio sogno e per tenere alto il nome del mio paese, che per la prima volta nella storia ha la possibilita di partecipare ai giochi paraolimpici.

Questa è una grande occasione per far integrare i disabili in Albania, aiutandoli ad uscire dall’isolamento, ed invitandoli a praticare lo sport.  Fare sport nel mondo paraolimpico non significa vincere e guadagnare soldi, ma vincere e sfidare se stessi, sentirsi uguale agli altri. Per un disabile, fare sport è meglio di qualunque farmaco, ti aiuta a superare tutte le barriere psicologiche e fisiche.

Nel 2011, sono stato ricoverato in ospedale per tre mesi per un problema fisico che sono riuscito a risolvere fortunatamente, e a fine marzo sono tornato ad allenarmi come prima. I risultati sono stati ottimi, sono riuscito a raggiungere il podio nelle gare di Slovacchia e Serbia, valide per le qualificazioni a Londra 2012. Manca ancora una gara in Accra, Ghana il 10-11 dicembre 2011 per la qualificazione ufficiale a Londra 2012.

HakiDoku_Serbia_2011

Per questo progetto molto importante, l’Italia ha dato un contributo enorme e spero che venga riconosciuto ed apprezzato dall’Albania in modo ufficilale, perchè senza di loro non sarebbe stato possibile avvicinarsi a Londra 2012. Dall’Albania ho ricevuto tante promesse dal Ministero Dello Sport, ma alla fine non sono state mantenute. Peccato che non siano in grado di raccogliere i benefici di questo progetto, sopratutto in questo nuovo campo nel quale abbiamo l’opportunità di essere presenti nei giochi paraolimpici per la prima volta. Il governo si deve impegnare molto di più ed apprezzare il lavoro e la fatica che si fa in questa nuova sfida.

La situazione sta cambiando piano piano. Sono in contatto con il Consiglio Britannico a Tirana, ed il Comitato Olimpico Albanese che in collaborazione con Vodafone Albania stanno cercando di trovare un accordo per realizzare un vero programma per l’anno prossimo, e riuscire ad organizzare varie attività sportive paraolimpiche, con la speranza che le istituzioni e il governo ci diano una mano a portare avanti il nostro progetto in occasione dei giochi paraolimpici di Londra. Per dimostrare al mondo che finalmente ci siamo anche noi!

Fonte: http://www.albanianews.it/sport/item/2099-haki-doku-road-london-2012
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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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