Sono trascorsi 14 anni da quella che è stata definita la “strage del Venerdi Santo”, uno degli episodi più tristi della storia delle migrazioni nel Mediterraneo. La strage avvenne nel Canale d’Otranto, il 28 Marzo 1997: in acque internazionali la Katёr I Radёs (letteralmente “Battello in rada”), affondo´ a causa di una collisione con una nave della Marina militare italiana, provocando la morte di oltre cento persone, tra donne e bambini. Fuggivano tutti dalla guerra civile che era scoppiata in Albania.

La Katёr I Radёs era destinata alla rottamazione e sulla vicenda sarebbe calato il silenzio e, forse, l’oblio su un triste evento della nostra storia, se non fosse intervenuta la Presidente di Integra Onlus, Klodiana Çuka.

Nella diretta di Tele Rama News andata in onda la mattina del sabato 2 Luglio – in compartecipazione telefonica con l’Avv. Francesca Conte, difensore delle famiglie delle vittime e il Giudice Roberto Tanisi, Presidente della Corte d’Appello di Lecce – la Presidente di Integra, aveva espresso tempestivamente il desiderio di occuparsi personalmente del recupero del relitto, qualora i tempi l’avessero consentito. Lunedì stesso dopo il fine settimana, Klodiana Çuka, considerando il periodo estivo che, nonostante l´ impegno dell’Ambasciatore Albanese in Italia Llesh Kola, avrebbe potuto provocare ulteriori lungaggini temporali, ha avviato la procedura di recupero del relitto partendo con una lettera indirizzata al Sindaco di Otranto, Luciano Cariddi. “…in qualità di Presidente di Integra Onlus, ma anche di cittadina albanese, che si spende ormai da anni per garantire l’integrazione dei cittadini migranti, ritengo che abbattere il relitto della nave corrisponda ad una doppia uccisione della memoria collettiva di un popolo (…)”.

A distanza di pochi giorni dall’accorato appello, è giunta la risposta del Sindaco di Otranto che comunicava la sospensione dell’abbattimento e la disponibilità ad accogliere il relitto.

L’intento comune del Primo cittadino di Otranto e di Integra Onlus è quello di rendere la nave un vero e proprio monumento alla memoria e dar vita ad un progetto permanente. L´obiettivo e´ sensibilizzare la popolazione e gli artisti non solo locali ma anche albanesi e aprire cosi´ uno spaccato storico-culturale affinchè la memoria della tragedia non si perda, ma rimanga iscritta nel tempo, testimone di pagine di storia che non sbiadiranno mai. Gia´ sono arrivate le prime manifestazioni di interesse da parte della giornalista Kety Biçoku e dell’artista albanese Arta Ngucaj. Si ricorda, tra gli altri, l´opera del regista Roland Sejko, attualmente impegnato nella realizzazione di un documentario, “La Nave degli Albanesi”.

Una grande vittoria quella della Presidente di Integra, “ un atto oltre che doveroso, di profondo valore etico e umano, nella speranza che tragedie simili non si ripetano più – ha affermato Klodiana Cuka – L´accoglienza e´ la virtu´ che piu´ caratterizza le popolazioni salentine e, recuperando un pezzo di storia, rimarra´ nella memoria della nostra terra e dell´ intero Paese il ricordo di quanto non va cancellato per diventare noi tutti cittadini migliori e piu´ consapevoli dei diritti e delle liberta´. In tante citta´ e capitali europee sono stati recuperati relitti, luoghi e oggetti appartenenti a pagine di storia, anche le piu´ dolorose. Oggi lo facciamo anche noi con lo stesso spirito di verita´, di rispetto della dignita´ umana e delle speranze di chi si vede costretto ad affrontare il pericolo verso un orizzonte di salvezza”.

Per qualsiasi comunicazione, contributo, intervento che si voglia offrire a sostegno della vicenda sarà possibile contattare la Presidente di Integra Onlus, Klodiana Cuka, al seguente indirizzo e-mail: [email protected]. Integra sta attivando anche il conto corrente dedicato al recupero del Relitto e la resa dello stesso in Monumento, nellíntento di andare incontro all’Amministrazione Comunale di Otranto, la cui sensibilita´ e´ stata determinante.

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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