“Le speranze della Nave Vlora, 30 anni dopo” – due giornate di eventi a Bari
30 anni fa le persone a bordo della nave “Vlora” scrissero la storia di due Paesi, Italia e Albania.
30 anni fa, sulle coste baresi arrivò la nave Vlora con 20 mila albanesi, provenienti dall’altra sponda dell’Adriatico. Fu l’8 agosto del lontano 1991.
Per molto tempo, circa 45 lunghissimi anni, l’Albania era rimasta chiusa nei propri confini, senza la minima possibilità di apertura, di conoscenza o rapporti culturali e umani al di fuori delle mura del Blocco Comunista. Eppure, era di fronte all’Italia, una sorella maggiore e decisamente libera. Dopo la caduta del comunismo, obbligati dalle disperate condizioni socio-economiche, gli albanesi sfidarono la morte alla ricerca del loro destino, senza alcuna certezza, ma con la consapevolezza che da qualche parte dovevano bussare.
30 anni fa le PERSONE a bordo della nave “Vlora” scrissero la storia di due Paesi, Italia e Albania.
Fu l’inizio di una nuova era. L’inizio di cambiamenti che sconvolsero l’Albania e l’Italia, visto che l’immigrazione è diventato il tema principale del dibattito politico degli ultimi anni.
Tutti noi abbiamo la responsabilità di informare e insegnare alle generazioni future che gli Esodi sono scelte difficili e pericolose, e che nessuno è felice di lasciare la propria casa, famiglia, la propria terra. Ma a volte le scelte difficili aprono la strada a nuove prospettive e la storia deve essere raccontata perché serve a insegnare la sensibilità per gli altri e a combattere i pregiudizi.
Le persone arrivate 30 anni fa hanno passato metà della loro vita in Italia, ma non hanno mai dimenticato da dove arrivavano, e soprattutto non hanno mai scordato di essere parte di una storia più grande di loro, una svolta che ha segnato per sempre le loro vite e la loro esistenza. Oggi la comunità albanese è considerata un valore aggiunto e parte attiva della società italiana.
In questo ambito e per onorare un anniversario così importante che ha segnato la storia, la Fondazione Migrantes in collaborazione con l’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea e l’Associazione Le Aquile di Seta organizza un grande evento che si svolgerà in due giorni consecutivi, il 23 e il 24 luglio p.v. .
Il 23 luglio 2021 alle ore 19,00 presso la Basilica di San Nicola si terrà la messa a cura della Pastorale dei Cattolici Albanesi in Italia, celebrata da Don Elia Matija, Coordinatore nazionale della Pastorale di Cattolici Albanesi in Italia. Mentre il 24 luglio 2021 alle ore 16.30 il Convegno al titolo “Le Speranze della dolce Nave- 30 anni dopo. La migrazione del popolo albanese tra passato, presente e sfide futuro”, presso il Il Fortino Sant’Antonio Abate, Bari.
Modera Carlo Gentile – RAI che condurrà nel raccontare le proprie storie ed esperienze dirette una serie di relatori scelti come protagonisti principali per completare il scenario e riportare passo dopo passo gli sviluppi che sono stati in questi lunghi 30 anni. Interverranno Don Gianni De Robertis, Direttore generale della Fondazione Migrantes, nonché artefice di tale iniziativa. Il Prof. Vito Antonio Leuzzi, Direttore dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea. Eva Meksi- testimone diretta in quanto arrivata in Italia con la nave “Vlora”. Klodiana Cuka, Presidente Integra Onlus. Livio Muci, il fondatore della casa editrice “Besa”. Rando Devole, sociologo, giornalista, esperto di immigrazioni. Suor Roza, membro della Comunità albanese a Bari. Non mancheranno i saluti ufficiali dei rappresentanti istituzionali come, la dott.ssa Antonia Bellomo S.E. Il Prefetto, Mons. Giuseppe Satriano L’Arcivescovo di Bari-Bitonto, la dott.ssa Ines Pierucci Assessore alla Cultura del Comune di Bari, la dott.ssa Gentiana Mburimi Console Generale della Repubblica d’Albania a Bari, e la dott.ssa Lidia Dalfino figlia del Sindaco Dalfino.
Il post convegno proseguirà con il spettacolo “Exodus- Migrare è un diritto umano”, un’opera transdisciplinare site specific che ricorda gli esodi e gli approdi dei migranti di ogni tempo intrecciando arte, musica e parola.
L’ideazione del progetto vede insieme un artista, Nicola Genco, un musicista, Redi Hasa, e due giornalisti e autori, Giorgia Salicandro e Luigi Taccone. I quali mettono in comune le proprie intelligenze e creatività per costruire un’opera immersiva che si sviluppa per suggestioni differenti. L’evento del 24 luglio vedrà in scena due attori Giusy Frallonardo e Dino Perrotta e lo straordinario pianista Ekland Hasa, già solista del Teatro dell’Opera di Tirana.
Fonte: albanianews