La giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili 2021
“Ieri non è più, domani non è ancora. Non abbiamo che il giorno d’oggi. Cominciamo”:
Santa Madre Teresa di Calcutta.
Oggi 6 febbraio ricorre la Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, in un anno ancora segnato pesantemente dalla pandemia del covid-19, che dal 2020 tiene in ostaggio l’intera umanità.
Certamente in questa emergenza planetaria questa Giornata rischia di passare in secondo piano, ma questo non deve accadere, come per tutte le forme di violenze e soprusi verso le donne come persone. Le MGF rappresentano ancora un dramma mondiale, con oltre 200 milioni di casi stimati, specie in Africa (con la Somalia in testa), ma anche nella civilissima Europa (mezzo milione), con ancora un buon decimo nel nostro Paese.
Uno scandalo intollerabile, che va combattuto con tutti i mezzi d’informazione, sensibilizzazione e dissuasione, come Integra Onlus combatte da anni. Un fenomeno odioso di violazione dei diritti umani e sanitari basilari, che intacca il corpo delle donne, con infezioni, emorragie ed infertilità diffuse. Ed allora non deve cessare l’opera di denuncia quotidiana, coerente e concreta da parte di tutti noi, ma altresì la ricerca di progetti ed azioni di intervento, attingendo agli stessi fondi europei per ricostruire un Europa del dopo pandemia, più solidale e umana, combattendo in particolare tutte le violenze contro le donne, vittime di abusi, mutilazioni ed emarginazioni, che vanno eradicate, sostenendo lo stesso appello delle forze sociali come la Cisl, (con la sua responsabile femminile, Liliana Ocmin), con cui abbiamo condiviso molte battaglie in questi anni. In tal senso si valutino le stesse richieste di riconoscimento delle MGF come forma di invalidità permanente per le donne colpite. Queste sono tutte il segno di una civiltà europea, pur in crisi, che deve ritrovare le sue autentiche radici cristiane di pace, solidarietà e giustizia sociale, che sono incompatibili con tutte le forme di violenza, segregazione e chiusure verso gli stessi migranti: “l’altrui e l’altrove”, con politiche più umane ed integrate, senza più muri e con ponti di dialogo e di fratellanza fondamentali per costruire nuovi diritti di cittadinanza europei.
Lo stesso Santo Padre ha definito proprio le MGF: “Una vigliaccheria e un degrado per gli uomini e per tutta l’Umanità”.
Klodiana Çuka
Presidente Integra Onlus