Il valore dello sport     Una storia molto speciale…     L’Handbike     Le tappe del giro d’Italia Hanbike 2011

Lo sport e l’attività motoria sono da tempo indiscutibilmente riconosciuti come fonte di benessere psico-fisico. L’approccio più attuale in Psicologia della Salute riconosce come gli aspetti fisiologici, le caratteristiche individuali e il contesto sociale ed ambientale contribuiscano in modo integrato alla percezione di disagio e di handicap. Mentre in passato il focus era prevalentemente centrato sul problema, ora la persona viene considerata in modo olistico, integrandone gli aspetti biologici, psicologici e sociali. Seguendo tale ottica, la definizione e la classificazione delle disabilità ha subìto un articolato processo di revisione. Nella più recente classificazione del 2001 dell’OMS,  l’International Classification of Functioning, Disability and Health (ICF), il nuovo documento non si riferisce più a un disturbo, organico o funzionale, senza prima rapportarlo a uno stato di salute. I termini “disabilità” e “handicap”, dalla connotazione negativa (in quanto indicanti qualcosa di mancante per raggiungere la “globalità” organica, funzionale e sociale della persona) sono qui sostituiti con i termini “attività” e “partecipazione“. L’ICF evidenzia questa prospettiva sottolineando gli aspetti di valorizzazione del singolo nel suo contesto ambientale e sociale. Ciò che diventa rilevante non è stabilire la causa della menomazione, ma intervenire, in modo da poter ridurre la percezione di handicap. Come sottolinea A. Canevaro: “l’individuo è relativamente handicappato, cioè l’handicap è un fatto relativo e non un assoluto, al contrario di ciò che si può dire per il deficit. In altri termini, un’amputazione non può essere negata ed è quindi  assoluta; lo svantaggio (handicap) è invece relativo alle condizioni di vita e di lavoro, in una parola della realtà in cui l’individuo amputato è collocato. L’handicap è dunque un incontro fra individuo e situazione. E’ uno svantaggio riducibile o (purtroppo) aumentabile.”

Lo sport ha un ruolo importante nel ridurre la percezione dell’handicap. Le teorie proprie della Psicologia dello Sport si dimostrano particolarmente fertili per individuare i fattori che contribuiscono allo sviluppo psico-fisico dei soggetti disabili. Attraverso l’attività sportiva è possibile infatti il recupero e il mantenimento mirato delle potenzialità individuali esistenti, delle abilità e risorse non solo residue, ma latenti ed inespresse, quelle abilità nascoste che spesso un individuo non sa di possedere perché non utilizzate. Quindi lo sport può facilitare non solo un recupero funzionale, ma soprattutto una maggiore autonomia personale, intervenendo inoltre sulle conseguenze emotive e sociali del trauma. Confrontandosi con le nuove sfide che l’attività sportiva comporta è possibile recuperare la propria capacità di azione e partecipazione alla vita sociale, incrementando la percezione di controllo positivo sugli eventi esterni.

Sport non solo come momento di svago e di divertimento, ma anche come elemento fondamentale per lo sviluppo fisico e mentale della persona trasmettendo valori e concetti che tengono in considerazione lo sviluppo motorio, mentale, relazionale ed emotivo. Praticare attività sportiva tra le persone con deficit motori, sensoriali e psichici offre l’opportunità di sperimentare movimenti e sensazioni che frequentemente sono impossibilitati a causa di barriere fisiche, ambientali e sociali, svolgendo un ruolo fondamentale nel valorizzare la persona con disabilità. Può costituire un motivo di emancipazione e crescita, poiché il confronto e la socializzazione con gli altri, la percezione immediata della propria efficienza e l’affinamento delle capacità motorie possono dar vita a un ambiente ricco di stimolazioni positive, in grado di concretizzarsi anche nello svolgimento di un’attività agonistica. Essendo poi una pratica ricca di proposte adattabili alla soggettività individuale, rappresenta un contesto in grado di valorizzare le qualità individuali e aumentare il senso di efficacia e la resilienza, intesa come capacità di fronteggiare e gestire difficoltà ed imprevisti.

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