Da quasi un anno Integra Onlus risulta iscritta nell’Albo delle Agenzie per il Lavoro, sez.III.1. Sulla scia di questo, e in continuità con la collaborazione con l’Associazione INFORjob di Padova e la Società cooperativa Anziani e Non Solo di Carpi (Modena), Integra impegna le sue energie e risorse umane nella gestione degli sportelli AsSaP di Lecce e Bari.

Il Programma AsSaP – Azione di sistema per lo sviluppo di sistemi integrati di servizi alla persona – ha come obiettivo la realizzazione di politiche attive per l’inserimento lavorativo e la qualificazione professionale nel settore dei servizi di cura o di assistenza. L’Azione è stata promossa e finanziata con 19 milioni e 757 mila euro dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione e  Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro, e  attuata da Italia Lavoro, con il contributo del Programma Operativo Nazionale del Fondo Sociale Europeo 2007/2013 “Governance e azioni di sistema”.

L’ambito territoriale cui l’intervento è diretto è quello delle Regioni Obiettivo Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Il Programma, che avrebbe dovuto concludere le proprie attività a marzo 2013 ottenendo invece una proroga di 2 mesi, è stato strutturato su tre assi d’intervento:

- creare una rete di servizi organizzati sul territorio in grado di permettere l’incrocio domanda/offerta relativamente al settore dei servizi alla persona (SAP), favorendo meccanismi di emersione dal lavoro nero con particolare riferimento ai numerosi soggetti di provenienza extracomunitaria;

- garantire la qualificazione professionale degli addetti al settore (badanti, assistenti familiari), valorizzando le loro competenze attraverso moduli formativi brevi, anche on the job – 65 ore per acquisire un profilo professionale di base, 80 per un profilo qualificato – finalizzati alla stipula di un contratto di lavoro a tempo determinato (minimo 12 ore) o indeterminato;

- facilitazione all’accesso delle persone/famiglie ai Servizi Alla Persona ed eventuali incentivi economici tramite le Agenzie di Intermediazione.

In linea con quanto delineato, l’Associazione Integra ha attivato i propri sportelli a Lecce e Bari, fornendo attività di intermediazione al lavoro con servizi di integrazione, formazione professionale individualizzata, incontro domanda/offerta di lavoro, ovvero ha ideato percorsi formativi che hanno facilitato l’assunzione presso le famiglie di alcune operatrici domestiche e badanti extra-comunitarie con regolare permesso di soggiorno.

Inoltre, in virtù dell’integrazione tra il Programma AsSaP e il Progetto R.O.S.A. nella Regione Puglia – progetto che prevede l’erogazione di incentivi economici per i nuclei familiari/datori di lavoro residenti in Puglia che assumono con un contratto di lavoro domestico assistenti familiari iscritti in uno degli Elenchi provinciali del Progetto R.O.S.A e che hanno un reddito ISEE non superiore a 30.000,00 euro – Integra Onlus, come le altre Agenzie operanti a livello regionale, riconosciute ed accreditate dal Programma AsSaP, ha potuto contattare e coinvolgere i lavoratori del settore SAP presenti negli elenchi del Progetto R.O.S.A., consentendo loro l’accesso alle attività e ai voucher formativi.

Dall’analisi dei principali risultati condotta da Italia Lavoro, il Programma AsSaP contribuisce positivamente all’emersione del lavoro nero irregolare nel settore in esame, l’incontro tra le famiglie e gli assistenti familiari, esperti ed affidabili in possesso di competenze e professionalità documentate, e fornisce supporto ai datori di lavoro, indirizzandoli a compiere i corretti percorsi in materia di assunzione a domicilio.

Nelle quattro Regioni dell’Obiettivo Convergenza, fino al 30 aprile, sono state 74 le Agenzie attivate, 421 gli sportelli AsSaP aperti con 647 operatori di Sportello. I lavoratori nel settore SAP che si sono avvalsi del voucher formativo sono stati 3.006 (in via di formalizzazione ulteriori 700), con altrettanti contratti stipulati presso le famiglie, cooperative ed altri soggetti. Il 75% dei lavoratori, provenienti da 46 Paesi diversi, ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato.

Sulla base degli incoraggianti risultati raggiunti, appare ovvio considerare AsSaP come un vero e proprio “modello” di intervento nel settore del lavoro di cura domiciliare, utile ad essere replicato ed esteso in vari tipi di servizi alla persona.

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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