Venerdì 27 luglio, ore 21.00, presso la terrazza di Palazzo Ramirez a Salve.

L’incontro si inserisce nel progetto presentato da Associazione Culturale Archès, nell’ambito del programma di attività culturali promosso dalla regione Puglia per il triennio 2010/2012, intitolato La linea del tempo. Viaggio nella poesia e nella letteratura storica e archeologica del Salento, alla ricerca delle proprie radici, con il patrocinio del Comune di Salve e la collaborazione di Arci Cassandra.

La serata avrà inizio con la proiezione di alcuni stralci de In nome del Padre, (Mexapya Production – regia di Donato Nuzzo e Fulvio Rifuggio), documentario sull’onda migratoria dei salentini verso la Svizzera, da cui partirà il confronto con il tema dell’immigrazione di oggi in Puglia, proveniente dalle coste dell’Africa del Nord.

Il dibattito si focalizzerà sull’aspetto dell’accoglienza ricevuta e del cambiamento culturale che tale fenomeno genera non solo nel singolo individuo, ma in generale sulla società che lo accoglie.

Il regista Donato Nuzzo illustrerà brevemente il suo documentario; seguirà la testimonianza di vita del sig. Antonio Coi, salvese emigrato in Svizzera, fervido sostenitore dei diritti degli emigrati in Svizzera che, nel tempo, è riuscito ad entrare e integrarsi nel tessuto sociale della comunità accogliente, attraverso l’arte e la musica, e a far conoscere il popolo italiano e la sua gente. Fondamentale, a tal proposito, è stato il ruolo delle associazioni italiane sorte e radicatesi in tutta la Svizzera. Ne discuterà l’ex-presidente dell’Associazione Famiglia Leccese di Neuchatel, sig. Marcello Fortis, unitamente alle attività di scambio/gemellaggio realizzate dal Comune di Salve, presentate dal Sindaco ing. Vincenzo Passaseo insieme all’Associazione Salve Nosciu di Cressier.

Si proseguirà analizzando il trattamento riservato agli immigrati in Svizzera (documenti, permessi di soggiorno ecc.) e l’atteggiamento della popolazione elvetica nei confronti degli immigrati italiani, con particolare riferimento alle iniziative Schwarzenbach contro l’”inforesteramento” (uberfremdung e xenofobia), per limitarne il flusso così come oggi le leggi sull’immigrazione cercano di  arginare gli sbarchi di clandestini provenienti dalle coste Africane.

Verrà presentato un breve resoconto sulle leggi che hanno disciplinato il settore dell’immigrazione in Italia, per poi passare al sistema di accoglienza riservato agli immigrati nei CIE nonché alla Class Action Procedimentale contro il CIE di Bari presieduta dall’avv. Luigi Paccione. In relazione all’aspetto dell’accoglienza ad un gruppo di rifugiati politici ospiti presso una struttura ricettiva di Salve, verranno proiettate delle brevi interviste realizzate da Arci Cassandra, nelle quali si racconta il loro viaggio della speranza.

Un’ulteriore testimonianza sarà quella del Senegalese Papa Ngady Faye (Amadou), originario di Dakar e oggi residente in Trepuzzi, che racconterà la sua storia e il suo mestiere di scrittore e venditore di libri di cultura Africana.

Al termine è previsto un dibattito aperto e degustazione piatti tipici africani, preparati da alcuni ragazzi africani rifugiati politici ospiti a Salve, in collaborazione con “LeBeccherie”.

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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