Due gli appuntamenti per Integra Onlus il 3 maggio 2012: intervento alla Camera dei Deputati della Presidente Klodiana Cuka per discutere su molte perplessità emerse dall’attuazione del permesso di soggiorno a punti ed incontro al convegno di Napoli con le Associazioni iscritte al portale del Ministero del Welfare per fare luce sulla questione spinosa relativa alla mancanza di una legge che possa garantire la presenza del mediatore interculturale all’interno di una società sempre più multietnica.

Nel primo dibattito si inizierà a parlare del nuovo permesso di soggiorno a punti, già in vigore dal 10 marzo 2012, un documento ormai indispensabile per chi ha intenzione di entrare a tutti gli effetti in Italia. Una carta vincolante, un vero e proprio accordo più che un documento di identificazione. Per ottenerlo gli immigrati dovranno sottoscrivere l’Accordo di Integrazione, imparare la lingua

italiana, i principi fondamentali della Costituzione ed acquisire le conoscenze basilari che riguardano il funzionamento delle istituzioni e la formazione civica nel nostro Paese.

Nel momento in cui il cittadino straniero firmerà l’Accordo d’Integrazione avrà diritto ad ottenere 16 crediti. Entro due anni dovrà comunque impegnarsi ad assolvere alcuni dei doveri pocanzi menzionati non trascurando neppure gli obblighi fiscali e contributivi. Altra condizione imprescindibile sarà l’obbligo di istruzione per i più piccoli nel caso in cui l’immigrato dovesse avere a carico figli minori.

Trascorsi i due anni nei principali sportelli unici per gli immigrati si procederà al controllo del numero di crediti maturati relativi al permesso di soggiorno: se il cittadino avrà totalizzato un punteggio pari o inferiore a zero verrà immediatamente espulso, con un punteggio tra uno e ventinove avrà la possibilità di recuperare i crediti non conseguiti grazie alla proroga di un anno, mentre se raggiungerà o supererà 30 crediti potrà godere appieno del diritto di integrarsi nella nostra società. Si potrà incorrere infine in pesanti sanzioni in caso di condanne penali che finiranno inevitabilmente per decurtare alcuni dei crediti maturati.

A questo punto occorre far luce su taluni aspetti relativi alla gestione dell’erogazione dei permessi di soggiorno. Molte delle strutture e degli uffici che si occupano di immigrazione, istituiti generalmente presso ogni Prefettura, dovranno fare i conti con il numero esiguo di operatori all’interno dell’organico rispetto alla mole di lavoro che incombe dall’attuazione dell’Accordo d’integrazione.

In tal modo si finirà con l’imporre obblighi gravosi agli immigrati senza valutare, d’altro canto, l’effettiva qualità dei servizi loro offerti negli uffici preposti per rilasciare l’Accordo d’integrazione.

Il dubbio è che a questo punto si rischia di non voler constatare l’effettiva assenza di figure professionali fondamentali per l’inclusione sociale degli stranieri.

Per tale motivo Integra Onlus nel secondo appuntamento del 3 maggio 2012 a Napoli si impegna a fare rete, collaborando con enti locali ed altre associazioni coinvolte nelle tematiche relative alla mediazione interculturale al fine di proporre una raccolta firme per dare diritti e identità professionale ai mediatori interculturali.

 

Paola Gaballo
L’Ufficio Comunicazione

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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