Grazie all’intervento di Klodiana Çuka e della sua associazione Integra Onlus, diventerà un monumento a Otranto

Roma, 14 luglio 2011 – Ci sono voluti quattordici anni e tre mesi d’attesa per ottenere finalmente la sentenza sull’affondamento della Katёr i Radёs, in cui perserò la vita 108 albanesi, decisa dalla Corte d’assise d’appello di Lecce, presieduta dal Giudice Roberto Tanisi: condanne ridotte, ma sostanzialmente confermate per i due presunti responsabili della “Strage del Venerdi Santo”, l’italiano Fabrizio Laudadio, comandante della corvetta Sibilla della Marina Militare e l’albanese Namik Xhaferi, pilota della Katёr.

Sentenza terminata, ma una questione altrettanto urgente restava irrisolta: la possibile restituzione di quella che fu una bara per centinaia di persone. La Corte aveva inizialmente disposto la revoca del provvedimento di restituzione della Katёr i Radёs e la rottamazione di quel che resta di essa, delegando per l’esecuzione il comando della Marina Militare di Brindisi.

Sulla vicenda è intervenuta la Presidente di Integra Onlus, la Dott.ssa Klodiana Çuka, esperto di politiche migratorie ed europee. Presidente di Integra, impegnata con l’Associazione da lei stessa fondata nel 2003, nella diretta di Tele Rama News andata in onda la mattina del sabato 2 Luglio – in compartecipazione telefonica con l’Avv. Francesca Conte, difensore delle famiglie delle vittime e il Giudice Roberto Tanisi, Presidente della Corte d’Appello di Lecce – aveva espresso tempestivamente il desiderio di occuparsi personalmente del recupero del relitto, qualora i tempi l’avessero consentito. Lunedì stesso dopo il fine settimana, Klodiana Çuka considerando l’instabilità politica albanese e il periodo estivo che avrebbero potuto provocare ulteriori lungaggini temporali, ha avviato la procedura di recupero del relitto partendo però con una telefonata e con una lettera indirizzata al Sindaco di Otranto, Luciano Caridi, e per conoscenza al Giudice Tanisi e all’Avv.ssa Conte: - “Gent.mo, (…) in qualità di Presidente di Integra Onlus, ma anche di cittadina albanese, esperto in politiche migratorie ed europee, (…) ritengo che  abbattere il relitto della nave corrisponda ad una doppia uccisione della memoria collettiva di un popolo. (…) vista la sensibilità del popolo del Salento e di Otranto, in particolare, tanto da aver sfiorato il Premio Nobel per l’accoglienza, credo che non ci sarebbe posto migliore di Otranto stesso per elevare il relitto in monumento “alla memoria” delle tante vite ingoiate e sepolte in quel tratto di mare.

A distanza di una decina di giorni dall’accorato appello, è giunta alla Presidente di Integra la telefonata del Sindaco di Otranto che comunicava la sospensione dell’abbattimento. Il Sindaco Luciano Caridi dopo aver accolto con immediato e aperto spirito solidale la sua richiesta, a sua volta ha trasmesso ufficialmente la disponibilità di accogliere il relitto al Giudice Tanisi. La notizia ha suscitato la felicità partecipata di tutti i volontari e operatori di Integra, dell’Avv. Francesca Conte, ma anche di tanti amici albanesi e italiani che hanno preso a cuore la salvezza della nave e che hanno seguito la faccenda costantemente in tutti questi anni.

Nella mattinata del 14 Luglio, la Presidente di Integra e il Sindaco Luciano Caridi hanno discusso in merito alle modalità di recupero e di trasporto della Katёr i Radёs, nella città di Otranto. L’intento Comune, in collaborazione con Integra Onlus è quello di rendere del relitto un vero e proprio monumento della memoria e dar vita ad un progetto permanente che richiamando un’azione di sensibilizzazione locale e degli artisti, locali ma anche esponenti del mondo artistico albanese, apra uno spaccato storico-culturale affinché la memoria della tragedia non si perda, ma permanga iscritta nel tempo, testimone di una pagine di storia che non sbiadirà mai.

Una grande vittoria, hanno esclamato in coro molti amici, quella della Presidente di Integra, come sempre pronta ad impegnarsi in prima persona e con la sua Associazione nella messa in atto di interventi degni di una tale commemorazione: un atto oltre che doveroso, di profondo valore etico e umano, di dissoluzione di ogni linguaggio xenofobo e razzista, nella speranza che tragedie simili non si ripetano più, in una società democratica che non può accettare che in nome della presunta sicurezza di un Paese, si innalzino barriere che impediscono ogni forma di accoglienza e che violano il diritto internazionale.

Per qualsiasi comunicazione, contributo, intervento che si voglia offrire a sostegno della vicenda sarà possibile contattare la Presidente di Integra Onlus, la Dott.ssa Klodiana Cuka, al seguente indirizzo e-mail:  . Integra sta attivando anche il conto corrente dedicato al recupero del Relitto e la resa dello stesso in Monumento, andando incontro con i costi anche all’Amministrazione Comunale di Otranto, determinante in questa impresa inestimabile per il valore storico e umano.

Fonte: http://www.shqiptariiitalise.com/component/content/article/36-tema-mergimi/1526-kater-i-rades-la-nave-della-tragedia-e-salva.html

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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