Si è svolta nelle giornate di Sabato 18 e Domenica 19 Giugno, nella cornice del suggestivo paesaggio di Celle Ligure, la manifestazione proposta da Integra Onlus, Integrando, all’interno dell’iniziativa “Navicelle”, la rassegna di teatro, spettacoli, laboratori, mostre e giochi per l’infanzia giunta alla sua 15° edizione e inclusa nell’ambito del progetto “Costruiamo il mondo 2011”.

A Integrando hanno preso parte oltre agli abitanti della splendida Celle Ligure, la Presidente di Integra Onlus, la Dott.ssa Klodiana Cuka con il suo staff, il Console Onorario dell’Ambasciata dell’Albania di Genova, Giuseppe Durazzo, il Sindaco del Comune di Celle Ligure, Renato Zunino e i ragazzi albanesi di Torino, tra cui Blenti Shehaj che cura ormai da 5 anni la redazione della pagina web albanese di Torino, svolgendo l’importante ruolo di mediatore culturale, punto di riferimento per l’accoglienza del cittadino immigrato e per la tutela e fruizione dei suoi diritti e fa parte dell’Associazione Nazionale MediaTiS Onlus –Mediatori Transculturali in ambito Socio-sanitario Onlus, di cui la Dott.ssa Cuka è Vice Presidente nazionale.

Nella fase di presentazione del programma Integrando, la Dott.ssa Cuka, ha offerto importanti spunti di riflessioni sulla tematica ormai sempre più attuale dell’integrazione. Partendo dal Salento, -“ (…) da dove l’Italia comincia e non da dove l’Italia finisce” – spiega la Dott.ssa Cuka, Integra porta avanti le politiche migratorie a livello etico, territoriale e transnazionale, per mezzo di una serie di azioni quotidiane di sportello e d’informazione, cercando di “fare rumore” e trasformandosi in cassa di risonanza con l’intento di farsi ascoltare a livello politico e legislativo e di ribadire l’urgenza di inquadrare le politiche migratorie non solo all’interno del panorama italiano, ma nel più vasto contesto Europeo.

Integrando agganciandosi al tema dell’anno di “Navicelle”, il viaggio, ha proposto la mostra fotografica “Integrazione” realizzata dal fotografo del Corriere della Sera, Vittorio Arcieri per commemorare il ventennale degli sbarchi albanesi in Italia.

“Integrazione” partita il 12 Marzo 2011 dall’Ambasciata Albanese di Roma, grazie alla sensibilità costante della Presidente di Integra e al forte sostegno dell’Ambasciatore di Albania in Italia, Llesh Kola, ha intrapreso un cammino caratterizzato da diverse tappe, tra cui quella di Celle Ligure. Gli scatti suggestivi del fotografo Arcieri in tutta la loro forza e intensità drammatica, riportano la memoria storica di milioni di uomini che tra sogni tinteggiati di timori e speranze, intrapresero lungo un mare imprevedibile, il loro viaggio verso un Paese straniero alla ricerca di un futuro tutto da ricostruire. Un cammino intriso di addii difficili e dolorose separazioni che induce oggi ad una riflessione profonda: siamo tutti “migranti” in virtù dei continui spostamenti che ci spingono nei luoghi più impensati, alla ricerca di una serenità che sappia colmare ogni giorno della nostra esistenza.

Altro elemento degno di nota del variegato programma Integrando è stato la presentazione della Dott.ssa Cuka del libro di cui lei stessa è autrice, “La nave di Skanderbeg”, diffuso in

ambito scolastico grazie al contributo di mediatrici culturali e realizzato in collaborazione con ragazzi di etnie differenti, testimoni della forza ineguagliabile che condivisione e integrazione fra identità diverse possono scatenare. Il libro narra la storia del Paese delle Aquile, l’Albania e del suo eroe nazionale Giorgio Castriota Skanderbeg, che per ben 25 anni resistette agli assedi e ai tentativi di conquista dell’Impero turco ottomano a difesa della sua amata Albania. Paese in transizione, animato dall’antica fierezza delle Aquile, l’Albania è una terra dove gli uomini reclamano con forza la volontà intrinseca di un cambiamento che conduca a migliorare la vita di milioni di uomini che vivono ancora in condizioni disagiate.

Sulla scia di tale consapevolezza, Integrando ha presentato “Bimbi-In volo per un sorriso” – un progetto di Integra Onlus attualmente in corso- rimarcando la necessità di accendere i riflettori sulle zone periferiche dell’Albania, al fine di migliorare le condizioni di vita morali e materiali dei bambini più poveri e delle famiglie indigenti delle periferie albanesi. Il progetto che si avvale del solido supporto del Rotary International 2080 Italia, oltre alla collaborazione costante di Don Angelo Massafra, Arcivescovo di Scutari e di altri numerosi partner, è stato proposto attraverso la proiezione di un video realizzato dallo staff dell’Associazione che ne ha scandito i momenti principali della sua nascita ed evoluzione. Una battaglia senza sosta quella che Integra sta conducendo grazie a numerose iniziative e aiuti umanitari- raccolta di giocattoli, materiali scolastico, beni di prima necessità- che partendo dall’Italia e approdando in terra albanese, mirano a restituire il diritto di un’infanzia serena e degna di essere chiamata tale a tanti bambini meno fortunati.

Lo spazio dedicato ai bimbi è stato poi animato dal momento dei “giochi-integrazione”, nel quale gli operatori di Integra si sono divertiti a coinvolgere il pubblico dei bambini presenti attraverso giochi come il gioco dell’oca, la campana e il gioco della corda.

Integrando ha poi dedicato un coloratissimo angolo all’ artigianato fatto di manufatti antichi, espressione autentica di universi culturali e di tradizioni apparentemente diversi, uniti da un denominatore comune fortissimo che non conosce delimitazioni di confine: la mediterraneità.

La degustazione di piatti tipici albanesi dal dolce al salato, accompagnata dalla magia del flauto di Daorsa Dervisci e della corde vibranti della chitarra di Enad Guraziu, ha riproposto la tradizione culinaria albanese nei suoi profumi e sapori caratteristici.

Alla fine dell’iniziativa, la Presidente di Integra ha regalato ai bimbi presenti i cappellini dell’Associazione e le magliette del Centro Studi Culturale Parlamento della Legalità della Lombardia con cui Integra ha intrapreso una collaborazione e che sta portando avanti un progetto formativo che parte dall’impegno di tanti per essere uniti, in un clima apartitico, nel dire NO a ogni forma di mafia e mafiosità.

Incontrarsi, conoscersi, capirsi attraverso immagini, storie, suoni, sapori, usanze di culture diverse eppure a noi così vicine, è stato lo splendido messaggio che “Integrando” ha portato con sè: un messaggio profondo di valorizzazione di ogni intreccio culturale che è prima di tutto, intreccio e costruzione di nuove relazioni umane.

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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