Integra Onlus & Parlamento della Legalità

Ho scoperto il Parlamento della Legalità a Milano, a dicembre dell’anno scorso, in una giornata festa della Legalità organizzata dal Centro Studi Parlamento della Legalità Lombardia e dal Suo Presidente Prof. Umberto De Matteis, otrantino di nascita.

Il referente di Integra Onlus Milano, Paolo Buralli, ha insistito che salissi a Milano per seguire la giornata organizzata con il Patrocinio del Ministerò della Gioventù e conoscere Prof. de Matteis, dovevo conoscere cosa significa promuovere la Legalità da questa Associazione dalla Sicilia in Lombardia, ma ho capito veramente di che si tratta la domenica del 15 maggio

andando a trovare insieme con il Professore il Presidente Mannino a casa sua e nella sede del Parlamento a San Cipirello, proprio nella ex casa confiscata al Bos Crusca…. indimenticabile la mattinata del lunedì 16 maggio presso la Sede del Proveditorato dei Penitenziari siciliano, specie nei momenti quando due ragazzini leggono la lettera di pentimento del papà del piccolo Giuseppe de Matteo – il bambino che amava i cavalli, sciolto dalla Mafia nell’acido… inizia cosi la nostra collaborazione, la strada della promozione della cultura della legalità da integra Onlus insieme con il Parlamento della Legalità.

“Abbiamo un debito da pagare…ma gioiosamente”- Crediamoci insieme.

Era un pomeriggio di fine giugno 1992.

Io mi trovavo da Maurizio Costanzo per testimoniare lo “sdegno dei siciliani” dopo la strage di Capaci e Paolo Borsellino si trovava alla Biblioteca Comunale di Palermo per ricordare l’amico Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco di Cillo e Antonino Montinaro morti mano carnefice di “cosa loro”.

Paolo non esitò a dire che “…Abbiamo un grande debito nei confronti di Giovanni Falcone che non ha lasciato mai questa terra…per Amore. Un debito che dobbiamo pagare gioiosamente”.

Queste parole hanno sempre accompagnato il cammino silenzioso ma incisivo del Centro Studi Culturale Parlamento della Legalità, cammino semplice perchè vissuto con bambini, studenti, giovani, dirigenti scolastici, imprenditori (puliti), forze sane della società civile, uomini delle istituzioni, vescovi,procuratori, ministri, insomma con quanti non vivono l’antimafia dell’occorrenza  e della ricorrenza ma hanno compreso che bisogna agire con determinazione e con spirito di puro servizio senza la logica del tornaconto già nella quotidianità e nelle semplici azioni del vivere.

“Se vuoi distruggere la mafia- ci ricordava Rita Atria- prima di tutto distruggi il mafioso che ce dentro di te che si chiama orgoglio, cattiveria, egoismo, prepotenza e arroganza”.

Non ce definizione più vera che questa, non ce pensiero che sa di verità come queste parole che sono pietre vive lanciate in faccia e nelle coscienze di chi si piega e si prosta diabolicamente al volere dei potenti per trarne umani e meschini benefici.

Amore alla legalità è rispetto, fratellanza ,condivisione dei bisogni dei giovani, essere portatori di speranza dove il buio del compromesso pensa di strappare consensi e poi tener sempre innanzi lo sguardo di Dio, quel Dio che Giovanni Paolo II ha richiamato nella valle dei templi agrigentini urlando profeticamente: “Lo dico ai responsabili…verrà una volta il giudizio di Dio”.

Se ci crediamo ancora con lo stesso sdegno e la stessa rabbia del 23 maggio e del 19 giugno del 1992…dobbiamo cooperare insieme per non permettere più che tanto sangue venga versato , che autostrade saltino in area che tante famiglie piombino nel pianto e nel lutto eterno.

“Questa terra sarà bellissima…”- diceva Paolo Borsellino- mentre Giovanni Falcone scriveva già l’11 febbraio 1983 “…ce una parte della nostra società che respinge con sdegno qualsiasi tipo di convivenza con la mafia, autentica vergogna nazionale”.

Abbiamo un debito…con le tante vittime che al cospetto di Dio gridano Verità e Giustizia…e dobbiamo fare la nostra parte. Crediamoci.”

Nicolò Mannino

Presidente Parlamento della Legalità

  • facebookRecommend on Facebook
  • gplus
  • linkedinShare on Linkedin
  • twitterTweet about it

Lascia un Commento

DONA

L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

814 signatures

RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

Condividi con i tuoi amici:

mediatore
Integra Onlus
comunicati
accesso
SCHEDA
logo
logo_la
cliclavoro

Accedi