“Le istituzioni intervengano affinchè gli immigrati non paghino logiche di potere”

Nei giorni scorsi abbiamo appreso dalla stampa di recenti fatti di cronaca che raccontano del triste sfruttamento di immigrati nei campi della Puglia. In qualità di presidente di Integra onlus, associazione che si spende ogni giorno per la tutela e l’inserimento dei migranti, e in qualità di presidente MNC, Movimento Nuovi Cittadini, Klodiana Cuka si dice indignata da quanto è emerso da servizi di stampa, che denunciano il fenomeno del cosiddetto caporalato nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e delle energie rinnovabili, in particolare in quello del fotovoltaico.

“Da quanto ho appreso – afferma Klodiana Cuka – alcuni extracomunitari hanno affermato di aver lavorato nei campi del fotovoltaico in territorio di Brindisi fino a 16 ore al giorno, senza ricevere alcuna retribuzione. Tra tutti, il presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro, ha chiesto l’immediato intervento di Amnesty, Governo e Confindustria, denunciando lo sfruttamento dell’immigrazione da parte di imprenditori spagnoli “che hanno confuso il Salento per una terra di conquista senza regole e senza etica d’impresa”.

“In particolare, nell’ambito del progetto Asia – Puglia Aperta e Soldale, da me coordinato – spiega la presidente Cuka – abbiamo scoperto che gli immigrati sfruttati nel brindisino non hanno più notizie dell’Impresa che fino a ieri li ha sfruttati, perdendo lo stipendio del lavoro svolto irregolarmente”.

“Le istituzioni devono necessariamente intervenire, istituendo commissioni d’inchiesta al fine di evitare che, anche gli incentivi per le Energie pulite diventino un business nel quale a farne le spese sono sempre i più deboli: i lavoratori immigrati.

L’ombra del lavoro nero, poi, è una delle piaghe della nostra società e Integra insieme a MNC si stanno impegnando affinchè tristi condizioni di sfruttamento emergano e vedano la luce del sole. Il sole della Giustizia e della Dignità umana”.

“Integra è presente nel Consiglio territoriale della Prefettura di Lecce, organo per eccellenza di concertazione delle politiche migratorie, ed ha seguito con attenzione l’ambito del lavoro dei migranti in agricoltura. Il territorio pugliese e salentino, come altre regioni d’Italia, è toccato dal fenomeno dei lavoratori migranti stagionali in agricoltura, soprattutto nella zona del foggiano per la raccolta dei pomodori e nel leccese per la raccolta delle angurie. Come presidente di Integra onlus, di concerto con le amministrazioni del territorio, mi attivo da sempre per offrire assistenza agli immigrati in difficoltà, un letto pulito e un pasto caldo, oltre alle attività di sportello utile a contrastare episodi di emarginazione o sfruttamento. A chiedere aiuto sono i lavoratori migranti, i richiedenti asilo, i rifugiati politici, uomini che non hanno nessun riferimento sul territorio, lontani dal proprio paese d’origine.

Integra e MNC insieme pongono una particolare attenzione verso le progettualità a favore dell’inserimento sociale del migrante, anche grazie all’utilizzo dei fondi a disposizione per le politiche migratorio e dell’agricoltura”.

In particolare, nell’ambito delle proprie attività, Integra onlus è stata convocata insieme a Medici senza Frontiere, dalla XIII Commissione permanente (Agricoltura) della Camera dei Deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla situazione del sistema agroalimentare, con particolare riferimento ai fenomeni di illegalità che incidono sul suo funzionamento e sul suo sviluppo.

“Nella regione Puglia- prosegue Klodiana Cuka – è stata varata la “legge Barbieri 2007” che, al fine di arginare il fenomeno dello sfruttamento dei cittadini immigrati impiegati nelle campagne agricole e favorire l´emersione del lavoro irregolare, offre loro un´accoglienza abitativa nei cosiddetti “alberghi diffusi”. Strutture che, oltre ad assicurare alloggi decenti, danno un´accoglienza sociale, garantendo una rete di servizi socio-sanitari con l´impiego di assistenti e mediatori linguistico-culturali, la sorveglianza e la sicurezza pubblica e corsi gratuiti per imparare la lingua italiana. Ma non basta. In Puglia il fenomeno della vendita dei contratti di lavoro è molto, troppo diffuso”.

“Per avviare un percorso incisivo e davvero a sostegno del migrante, le Istituzioni devono comprendere che chi approda sulle nostre coste, scappando dalla guerra o da condizioni di povertà estrema, non deve rappresentare un fastidio di cui liberarsi, ma una risorsa intesa non soltanto in termini di PIL (tanti migranti svolgono lavori che oggi gli italiani snobbano), ma soprattutto in termini di conoscenza, esperienza, capacità umane. Sono tanti i migranti intellettuali che rappresentano una risorsa per i Paesi che li accolgono.

Partiamo da questo ed episodi come quello di Brindisi (simile a tanti altri) potranno diventare sempre più rari fino a scomparire”.

L’Ufficio Stampa

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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