Il 4 dicembre 2010 a Roma presso la Sala Uno – Piazza di Porta San Giovanni, 10 (www.salauno.com) Albania News organizza un’incontro pubblico sui temi di integrazione e media con riferimento alla comunità albanese. L’evento è promosso dall’Associazione Alba Media, Poste Mobile, Resi Group, ed è patrocinato dall’Ambasciata albanese in Italia.

L’integrazione è uno delle questioni chiave nel dibattito socio culturale in Italia in materia di immigrazione e convivenza tra culture diverse, ma anche in Albania in termini di auspicata adesione all’Unione europea.

L’aspirazione dell’Albania di diventare membro della famiglia europea, rende indispensabile per i suoi cittadini, ovunque si trovino, un’aggiornamento e degli sforzi che sicuramente passano anche e soprattuto, attraverso la comunicazione.

Attualmente il paese delle aquile dispone di oltre un milione di “ambasciatori “ già presenti in paesi europei, immigrati e nuovi cittadini dei paesi che li hanno accolti. Questo scenario pone in essere alcune domande e riflessioni che inevitabilmente passano anche per il fondamentale ruolo che la comunicazione interculturale, intesa anche come comunicazione istituzional culturale che costruisca ponti e reti tra le due sponde dell’Adriatico, debba avere.

Albania News si pone come un laboratorio dove ci si allena proprio nella comunicazione interculturale, dove si formano i costruttori di ponti culturali e i tessitori delle reti di solidarietà tra i due paesi.

Questo convegno vuole essere un momento in cui studiosi ed esperti di diverse materie si confrontano sulla comunicazione interculturale, l’integrazione e il melting pot che da questa ne deriva. Parteciperanno ai lavori molti esponenti di spicco del mondo associativo albanese in Italia, studiosi, politici e cittadini interessati a questi temi.

Ore 14:30
Saluti
Lesh Kola, Ambasciatore della Repubblica d’Albania in Italia
Marco Braccioli, RESI Group
Giuseppe Maria Durazzo, Console Onorario d’Albania della Regione Liguria
Olti Buzi, Albania News

Ore 15:00
I media nella costruzione delle identità collettive
Modera Irida Cami (Top Channel)
Interventi: Keti Bicoku (Bota Shqiptare), Ismail Ademi (Albania News), Klaudia Bumci (Radio Vaticano)

Ore 16:30
Migrazioni di ieri e oggi: modelli di integrazione in evoluzione
Modera Rando Devole
Interventi: Ennio Pattarin , Vincenzo Romania, Nicola Mai

Ore 18:30
PosteMobile e RESI Group per l’Albania – l’offerta Il Tuo Mondo
Marco Braccioli – Senior Vice President RESI Group

Conclusioni e saluti

I Relatori

Irida Cami, giornalista. Corrispondente a Roma della tv albanese Top Channel. Dall’inizio degli anni novanta ha lavorato per Radio Tirana e successivamente per i programmi in lingua albanese di Rai InternationalBBC World Service. Collabora con varie testate italiane e albanesi.

Ismail Ademi, detto Issi, vive in Italia da oltre 12 anni. Fa parte della redazione di Albania News, quotidiano online in lingua italiana. Esperto interculturale, lavora come consulente per aziende, enti pubblici e privati. Membro e fondatore di molte realtà associative che lavorano sull’immigrazione, ha unito al suo impegno anche la politica.

Keti Biçoku, giornalista. Direttore di “Bota Shqiptare” (Il Mondo Albanese), l’unico periodico di carta stampata in lingua albanese in Italia, e di shqiptariiitalise.com (l’Albanese d’Italia). Inoltre è responsabile per l’Albania della redazione Babzine di Babel TV di Sky, e corrispondente a Roma del edizione in lingua albanese della BBC World Service.

Klaudia Bumci, giornalista del programma in lingua albanese di Radio Vaticana e docente di scrittura creativa all’Università Pontificia Gregoriana. Ha condotto in radio e televisione, anche in lingua italiana e inglese, programmi sull’immigrazione e sulle sfide nei Balcani e in Europa.

Rando Devole, studioso albanese. Svolge attività di ricerca sui temi dei media, identità, migrazioni, società, e collabora con vari giornali italiani e albanesi. È autore, fra l’altro, di “La scoperta dell’Albania. Gli albanesi secondo i mass media” (Ed. Paoline, 1996; con Ardian Vehbiu) e “Albania. Fenomeni sociali e rappresentazioni” (Agrilavoro, 1998), “L’immigrazione albanese in Italia. Dati, riflessioni, emozioni” (Agrilavoro, 2006), “Ura mbi det – Il ponte sul mare” (Ora, 2008).

Ennio Pattarin, professore dell’Università Politecnica delle Marche, insegna Sociologia economica e della famiglia, sociologia e mutamento sociale e sociologia dei processi culturali. Coordina il corso di laurea in Servizio Sociale e si occupa di processi formativi, politiche giovanili e processi migratori. Tra i suoi ultimi lavori: “Tratti di gioventù, le politiche giovanili locali” (Carocci, 2002), “Fuori dalla linearità delle cose semplici. Migranti albanesi di prima e seconda generazione” (FrancoAngeli, 2007), “Traduttori di culture, i mediatori linguistico culturali” (Affinità Elettive, 2009).

Vincenzo Romania, ricercatore e docente di sociologia della comunicazione presso l’Università di Padova. Ha coordinato e partecipato in alcune ricerche e progetti nazionali, tra cui la ricerca sul progetto “Facilitatori Culturali” del Comune di Padova (2007), la ricerca dell’OIM sull’inserimento degli albanesi in Italia (2001). Tra le sue pubblicazioni: “Farsi passare per italiani. Strategie di mimetismo sociale” (Carocci, 2004), “Identità e performance”, Carocci, 2005), “Le cornici dell’interazione” (Liguori, 2008).

Nicola Mai, Professore Associato di Sociologia ed Antropologia dei Processi Migratori alla London Metropolitan University. Tra i suoi ambiti di ricerca rientrano il ruolo dei media nella percezione dell’immigrazione, le relazioni tra migrazione ed esclusione sociale, i processi delle migrazioni circolari. E’ coautore di ”Exploding the Migration Myths. Analysis and Recommendations for the European Union, the UK and Albania” (Oxfam and Fabian Society, 2003), “Out of Albania” (Berghahn, 2008). Autore di molti articoli su riviste accademiche, ha curato anche alcune pubblicazioni tra cui ”The New Albanian Migration” (Sussex Academic Press, 2005).

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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