Il 13 novembre scorso Klodiana Cukapresidente di Integra onlus e del Movimento Nuovi Cittadini, ha preso parte a Milano alla prima iniziativa pubblica che il movimento “Europei per l’Italia” ha realizzato nel capoluogo lombardo. Obiettivo dell’incontro è stato quello di portare all’attenzione dell’opinione pubblica milanese l’importante tema della partecipazione alla vita sociale e politica dei cittadini europei residenti in città. Infatti, mentre spesso il dibattito politico affronta il tema del voto agli immigrati, occorre ricordare che i cittadini comunitari legalmente soggiornanti in Italia godono di una seri di diritti – tra i quali anche quello dell’elettorato attivo e passivo – che spesso viene disatteso soprattuto per una mancanza di adeguata informazione.

Nel corso dell’incontro, infatti, sono stati illustrati i diritti elettorali attivi e passivi dei cittadini comunitari residenti a Milano in vista delle prossime elezioni comunali, la Costituzione Italiana e il diritto di voto, le modalità tecniche per l’iscrizione sulle liste elettorali aggiunte presso gli uffici elettorali comunali e tutte le informazioni sulle prossime scadenze per poter esercitare il diritto di voto alle amministrative del comune di Milano.Il 13 novembre scorso Klodiana Cukapresidente di Integra onlus e del Movimento Nuovi Cittadini, ha preso parte a Milano alla prima iniziativa pubblica che il movimento “Europei per l’Italia” ha realizzato nel capoluogo lombardo. Obiettivo dell’incontro è stato quello di portare all’attenzione dell’opinione pubblica milanese l’importante tema della partecipazione alla vita sociale e politica dei cittadini europei residenti in città. Infatti, mentre spesso il dibattito politico affronta il tema del voto agli immigrati, occorre ricordare che i cittadini comunitari legalmente soggiornanti in Italia godono di una seri di diritti – tra i quali anche quello dell’elettorato attivo e passivo – che spesso viene disatteso soprattuto per una mancanza di adeguata informazione. Nel corso dell’incontro, infatti, sono stati illustrati i diritti elettorali attivi e passivi dei cittadini comunitari residenti a Milano in vista delle prossime elezioni comunali, la Costituzione Italiana e il diritto di voto, le modalità tecniche per l’iscrizione sulle liste elettorali aggiunte presso gli uffici elettorali comunali e tutte le informazioni sulle prossime scadenze per poter esercitare il diritto di voto alle amministrative del comune di Milano.Un incontro importante e costruttivo, secondo Klodiana Cuka, felice di essere nuovamente presente laddove si parla di diritti dei nuovi migranti.“Io non potevo mancare, sia per l’amico Marco Angelelli, con il quale abbiamo presentato il suo Libro “Benvenuto Nuovo Cittadino” alla Camera dei Deputati il 15 settembre scorso, sia perché a Milano Integra conta su una sede operativa efficace e attenta alle iniziative che coinvolgono il territorio del settentrione d’Italia. Ma soprattutto non potevo mancare perchè oramai mi sento coinvolta direttamente su ciò che riguarda la comunità romena. Sì perchè l’MNC, questo nuovo Movimento Nazionale Nuovi Cittadini di cui mi pregio di essere presidente, è nato il 29 settembre dalla forte volontà di cambiamento e dall’ impegno nella causa di immigrazione/integrazione di una cittadina albanese, Klodiana,  e un cittadino romeno, il Console Onorario, George Teseleanu.Amo sempre abbracciare nuove idee e iniziative, come la presentazione e la divulgazione del testo di Angelelli, che rappresentano già da sole una nuova opportunità ed un ulteriore momento costruttivo per parlare veramente dei diritti e dei doveri dei nuovi cittadini, anche alla luce della Costituzione italiana che si può vantare di essere una delle Carte più avanzate al Mondo!In tutti coloro che hanno preso parte all’incontro a Milano, ho trovato la motivazione e la voglia di mettersi in gioco, non solo per l’affermazione dei migranti e l’abbattimento dei pregiudizi verso gli stranieri, ma anche per contribuire tutti quanti ad un Futuro migliore e riportare nuova linfa e rinnovamento nella politica italiana e nelle città in cui viviamo!Sono fermamente convinta che non serva reagire con aggressività alle problematiche, ma che occorra discutere per convincere il nostro Interlocutore – lo Stato italiano – che i romeni, gli albanesi, i bosniaci, non sono tutti delinquenti, ma che tra loro ci sono tante persone che desiderano essere riconosciuti cittadini a tutti gli effetti del Paese nel quale hanno riposto le proprie speranze di vita.E’ arrivato il momento di agire, mostrando con fatti e azioni concrete quello che siamo veramente – una vera risorsa ed opportunità per il Paese Italia, e non solo per svolgere i mestieri che gli italiani non fanno più o per contribuire al PIL e alla crescita demografica, ma per essere riconosciuti come una risorsa con la nostra cultura, con la conoscenza e lo scambio interculturale, con le nostre intelligenze e con la nostra concretezza e la voglia di fare, grazie anche alla voglia di riscatto e di recupero del tempo che ci è stato rubato dai regimi totalitari – memoria troppo fresca ancora in tutti noi!Spetta solo a noi migranti stimolare il dibattito socio politico e diventare protagonisti e agenti propositivi anche nell’elaborare un nuovo programma di sviluppo democratico, che possa essere un valore aggiunto dei nuovi programmi elettorali e rappresentare le esigenze ed i bisogni dei quasi 6 milioni di Nuovi Cittadini di questo Paese!Occorre essere uniti e coinvolgere il più possibile i nostri connazionali, monitorando il lavoro svolto sino ad ora e imparare dagli errori, facendo attenzione a non interpretare il voto soltanto come strumento di consenso politico, ma soprattutto come espressione diretta di partecipazione attiva nella società italiana.Noi migranti dobbiamo metterci in gioco ed essere artefici del nostro destino  con coraggio e competenza, oltre che con la dovuta maturità politica e la lungimiranza che nel corso della nostra vita abbiamo per forza di cose imparato ad avere. Solo così si potrà scrivere tutti insieme senza alcuna distinzione, un nuovo capitolo nella Politica Italiana e, a distanza di vent’anni dell’immigrazione di massa del 1991, possiamo iniziare a scrivere il secondo Capitolo – il secondo ventennio, quello dell’Integrazione e dei nuovi cittadini protagonisti in una Italia nuova, in una Europa e in un Mondo multiculturale senza confini!”

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L’Impegno di Integra Onlus per…

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE

Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185

Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
_________________________________________________________
Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
___________________________________________________________
Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
___________________________________________________________
Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
____________________________________________________________
Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
___________________________________________________________
Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
________________________________________________________
Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
_________________________________________________________
Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
_______________________________________________________
Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
________________________________________________________
Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
__________________________________________________________
Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka

il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale

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