Integra Onlus investe sulle Risorse Umane
“Un percorso di riflessione, impegno e crescita”. Si può riassumere così l’esperienza che, in un caldo fine settimana leccese, ha coinvolto le diverse professionalità che hanno preso attivamente parte alle due giornate di formazione interna incentrate su “Leadership e Management delle risorse umane”, organizzate dall’Associazione “Integra Onlus”.
Un’esigenza, quella di puntare sulle risorse umane e sulle loro potenzialità, avvertita in primis dalla Presidente, Klodiana Çuka e dal Vice Presidente, Pasquale De Santis, chiamati a gestire, insieme al nutrito gruppo di “integranti”, il delicato momento di crescita ed espansione territoriale che l’Associazione, a 10 anni dalla sua nascita, si è trovata ad affrontare.
“Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta” (M.L. King). E, di fronte a quell’ora, Integra Onlus non si è fatta cogliere impreparata, scegliendo di fronteggiare questo momento di passaggio, di svolta, intraprendendo un percorso di maturità e consapevolezza (il secondo incontro formativo è previsto per il mese di settembre) che promuova la crescita umana e professionale di chi “decide” di farne parte e, avvalendosi del supporto di specifiche professionalità, rinforzi l’organizzazione e permetta di individuare un team di persone determinate, professionali e capaci di lavorare insieme, rendendo il gioco di squadra la carta vincente.
Relatrice e moderatrice delle due giornate la Dott.ssa Elisabetta Altamura, Education Manager per “SanitaNova Srl” (già partner di “Integra Onlus” nella formazione in materia di immigrazione del personale sanitario dell’ASL di Bari, http://www.youtube.com/watch?v=qNI4co_Rz0Q), che con competenza e professionalità, nel caratteristico Parlatorio del Monastero delle Benedettine, adiacente alla Sede dell’Associazione, ha affrontato i temi classici dell’organizzazione del lavoro e della gestione delle risorse umane, ponendo l’accento sui temi della visione “organizzativa” nelle professionalità dei collaboratori, nell’analisi dei ruoli, delle funzioni e degli obiettivi, individuando buone prassi sulla scorta delle esperienze dei partecipanti che, raccontandosi, hanno lasciato emergere criticità, dubbi e problematiche all’origine del percorso di crescita e sviluppo intrapreso dagli “integranti”, oggi più che mai volenterosi di rappresentare un gruppo coeso in grado di progettare e attuare al meglio e per il bene comune, nuove strategie. “Organizzazione, Vision e Mission di Integra” è stato il tema che ha accompagnato la giornata di Venerdì; “La motivazione, la managerialità, la leadership” il tema di Sabato. Entrambe le giornate sono state caratterizzate da numerose e diversificate attività, presentate con un approccio “non cattedratico” che ha avuto ad oggetto momenti di presentazione e discussione di materiale didattico, esercitazioni individuali e di gruppo, il confronto tra le aspettative individuali e le strategie dell’Associazione, intervallati dalla proiezione di toccanti filmati.
Nella giornata di Sabato, inoltre, Integra Onlus si è avvalsa del prezioso contributo del Dott. Antonio Russo, che ha illustrato l’impegno dell’Associazione nell’attività progettuale, e della Prof. ssa Alizia Romanovic, Preside della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università del Salento, nonché Presidente onorario dell’Associazione.
A conclusione delle due giornate, l’intervento della Presidente che, sottolineando la propria soddisfazione per i risultati fin’ora raggiunti, ha ribadito l’impegno dell’Associazione nel “dare una voce a chi una voce non ce l’ha”, precisando come l’attività di Integra Onlus, “organizzazione fondata sulle persone e non semplice società di servizi”, sia da intendere “non come mero fine ma come strumento fondamentale per lo sviluppo territoriale”. “È puntando soprattutto sulla crescita umana e professionale dei suoi collaboratori – ha aggiunto la Presidente – che si possono affrontare e vincere le sfide quotidiane, sentendosi veramente utili gli uni agli altri”.
Due giornate impegnative, dunque, ma necessarie e ricche di spunti di riflessione che hanno permesso ad ognuno dei partecipanti di fare tesoro del prezioso bagaglio di nozioni apprese per una crescita professionale, ma soprattutto per lo sviluppo personale e individuale nell’organizzazione.
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L’Impegno di Integra Onlus per…
il Riconoscimento della Figura Professionale del Mediatore Interculturale
RICONOSCIMENTO DEL MEDIATORE INTERCULTURALE
Al Presidente della Camera dei Deputati, Onorevole Gianfranco Fini
Al Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Onorevole Renato Schifani
All’On. Aldo Di Biagio e Firmatari della Proposta di legge n. 2138
All’On Jean Leonard Touadi e Firmatari della proposta di legge n. 2185
Egregi,
la consistente e variegata presenza di stranieri, in particolare
extracomunitari, ha creato, nel nostro Paese, problematiche e bisogni nuovi,
sottoponendo le strutture sociali, politiche ed economiche, nonché le abitudini
culturali e gli stili di vita a forti spinte di trasformazione ed evidenziando la
necessità di sviluppare nuove competenze, in grado di rispondere alle
esigenze dei cittadini stranieri, favorendone l’integrazione.
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Per tale motivo e poiché il movimento dei flussi migratori rappresenta un
elemento peculiare della nostra contemporaneità, occorre prepararsi per
affrontare e per governare i cambiamenti dell’assetto sociale e della stessa
fisionomia identitaria del nostro Paese, abbandonando l’idea di
un’immigrazione temporanea, legata alle sole esigenze dei cicli produttivi, in
favore di uno scenario plurilingue, multietnico e multiculturale.
Da tempo in Italia la mediazione interculturale è considerata una risorsa
strategica per una piena integrazione dei migranti. Al momento, tuttavia,
manca una riflessione strutturata sulla mediazione, pur emergendo da più
parti la necessità di una politica organica supportata da una normativa
legislativa.
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Il testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio
1998, n. 286, ha riconosciuto, per la prima volta, la figura del « mediatore
interculturale ».
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Tuttavia, tale riconoscimento non comporta ancora una definizione univoca di
questa nuova figura professionale su tutto il territorio nazionale, sotto il
profilo del ruolo, delle funzioni, delle competenze professionali, dei percorsi
formativi, della relativa certificazione e del suo riconoscimento legale, così
come manca un’individuazione degli ambiti lavorativi e d’impiego in cui essa
si esplica e la sua presenza tra i profili collocati nel CCNL-Contratto
Collettivo Nazionale di Lavoro.
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Ad oggi, alla Camera ci sono due proposte di legge sulla mediazione
interculturale presentate entrambe a febbraio 2009: una il 2 febbraio n. 2138
presentata dall’ On. Di Biagio, a cui ho dato il mio personale contributo in
qualità di coordinatrice per il Sindacato Mediatori Culturali del SeiUGL, e
l’altra n. 2185 del 10 febbraio 2009 presentata dall’ On. Touadì. Tali proposte
di Legge, però, si sono arenate da un anno nella Commissione Affari Sociali.
L’approvazione del nuovo documento CNEL “Mediazione e mediatori
culturali: indicazioni operative CNEL ONC – Organismo nazionale di
coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri, gruppo
di lavoro sulla mediazione culturale del 29 ottobre 2009″, mette però
tecnicamente in crisi le proposte di legge attuali.
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Si tratta, tuttavia, di testi che andrebbero assemblati in un’unica proposta
sulla base delle indicazioni definite dal documento Cnel e dagli atti del tavolo
Interistituzionale indetto dal Ministero dell’Interno, presentati a dicembre
2009 presso il Cnel. L’approvazione di tali disposizioni permetterebbero di
affrontare in modo serio e organico una tematica così delicata e importante
per il nostro Paese, migliorando sensibilmente le condizioni dei mediatori
interculturali i quali, allo stato attuale, sono impiegati nella pubblica
amministrazione e nel settore privato, senza avere alcun riconoscimento di
figura professionale, in una situazione di assoluta precarietà. Inoltre, una
Legge puntuale e precisa sulla figura del mediatore consentirebbe a migliaia
di professionisti immigrati, ma anche a migliaia di giovani italiani laureati
che studiano Scienze Sociali con specializzazione in Mediazione
interculturale, di concretizzare un sogno e dare vita a tante speranze, oltre
che dare dignità professionale e lavorativa.
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Se è vero come è vero che la figura del mediatore interculturale sia una delle
più richieste e urgenti degli ultimi anni, impegnato come è nel settore
giudiziario, nelle strutture assistenziali pubbliche e private, nella scuola,
nella pubblica amministrazione, nel settore socio-sanitario, nel settore della
pubblica sicurezza, nelle aziende private, dimostrandosi con evidenza una
delle professionalità più idonee per fornire delle risposte alle esigenze di
integrazione in una società, come quella attuale sempre più multietnica e
interculturale, ne consegue sia ineludibile rimuovere gli ostacoli che ne
impediscono il riconoscimento.
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Da Presidente di un’Associazione che fin dalla nascita, operando sia sul
territorio pugliese che su quello italiano, è nata da un gruppo di mediatori ed
ha concentrato la propria attività sulla mediazione linguistico culturale e
l’inserimento lavorativo dei mediatori interculturali, e anche da mediatrice
che ha conseguito la propria formazione all’inizio degli anni 2000, sono
impegnata da anni sul tema della mediazione, tanto da contribuire anche ai
contenuti della proposta di legge Di Biagio.
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Alla luce di tali riflessioni, ritengo pertanto necessaria ed improrogabile
un’azione di sensibilizzazione finalizzata a raggiungere in tempi brevi
l’obiettivo del riconoscimento della figura del mediatore interculturale, con la
certezza di avere al mio fianco tanti giovani e tanti professionisti che
sostengono insieme a me una simile battaglia di civiltà e amore per il
prossimo.
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Per tali motivi l’Associazione Integra Onlus, insieme con MNC – Movimento
Nazionale Nuovi Cittadini e l’Associazione Democrazia e Liberta e altre
Associzioni, proporrà un Appello popolare a seguito di una raccolta firme che
coinvolgerà tutta l’Italia e tutti i cittadini e le cittadine che dal 10 dicembre
2010 potranno, come noi, dire la loro e manifestare il proprio “Sì” per il
riconoscimento nel nostro Paese di un ruolo così delicato e importante sotto il
profilo professionale, sociale e culturale.
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Fiduciosi in un riscontro positivo, si porgono i più cordiali saluti.
Il Presidente
Dr.ssa Klodiana Çuka
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